Descrizione
Un romanzo per riflettere sul senso della memoria! Venerdì 20 settembre alle ore 20:30 Antonio Giacomo Bortoluzzi sarà gradito ospite presso la Sala del Municipio, con il suo libro Il saldatore del Vajont.
Di tempo ne è passato da quel terribile 9 ottobre del 1963, ma il ricordo di una tragica storia di errori e di inevitabili conseguenze rivive ancora oggi negli occhi dei sopravvisuti, nelle testimonianze di chi ha perso la propria famiglia e averi, nella diga stessa, rimasta intatta mentre interi villaggi venivano spazzati via in pochi dannati attimi.
Il saldatore del Vajont - Sinossi.
Erano le 22:39 del 09 ottobre 1963 quando duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia e terra si staccarono dal monte Toc franando sul bacino della diga del Vajont.
L'immensa onda si alzò dal cielo e annientò in pochi minuti migliaia di vittime, interi paesi, storie e tradizioni secolari.
Il saldatore del Vajont racconta questa catastrofe che poteva essere evitata, attraverso l'esperienza di una visita guidata all'impianto idroelettrico - la centrale nella grotta di Soverzene, le gallerie, il corpo della diga, il coronamento, la frana del monte Toc - un viaggio a ritroso nel tempo, che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, le memorie di famiglia e di paese, profonde e significative confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime, accanto ad immagini nitidide e corporee della vita di cantiere e di capannone, dove la materia prima viene rimodellata.
Un fare concreto, faticoso e moderno che ha soppiantato il lavoro millenario, massacrante, di uomini e donne sui prati ripidi, con le bestie, nelle valli alpine e nelle montagne.
Scorrendo le pagine si comprende che le costruzioni umane sono simboli tragici. Tutte le perizie, i calcoli, il metallo, la sabbia, i sacchi di cemento trasportati verso i cantieri, le migliaia di ore di lavoro di operai e artigiani abili desiderosi di partecipare ad un'impresa svaniscono in pochi attimi.
Antonio Bortoluzzi ci accompagna in un prima e dopo della storia d'Italia, narrando l'epica della costruzione: l'idea di un Paese all'avanguardia nelle opere pubbliche e nella potenza industriale, e infine il disastro, le morti, la desolazione e la distruzione irrimediabile, ma anche ciò che resta visibile ancora oggi.
Antonio G. Bortoluzzi
Finalista per due volte (2008 e 2010) al premio Italo Calvino, nel 2010 pubblica Cronache dalla valle, nel 2013 Vita e morte della montagna, due anni dopo Paesi alti con cui si aggiudica il Premio Gambrinus - Giuseppe Mazzotti nella sezione Montagna, cultura e civiltà oltre ad essere stato finalista al premio della Montagna Cortina d'Ampezzo e al premio letterario del CAI Leggimontagna.
I tre romanzi sono raccolti nell'antologia Montagna madre, trilogia del Novecento (2022). Con Marsilio Editore pubblica nel 2019 il romanzo Come si fanno le cose, di cui è stata tratta l'omonima commedia teatrale e nel 2023 Il saldatore del Vajont, con cui vince il Premio Coop Alleanza 3.0 della Giuria dei lettori del Premio Latisana per il Nordest 2024.